PROLOGO

 

 

VENERDÌ

 

 

            L’Harlem River è un canale navigabile che collega l’East River con l’Hudson River separando l’isola di Manhattan dal Bronx e forma il confine settentrionale del quartiere di Central Harlem e quello orientale di Spanish Harlem. Le correnti sono spesso forti e fluttuanti e non è facile prevedere dove potrebbe finire un oggetto che vi venisse gettato. Il cadavere che viene ritrovato, ad esempio, emerge all’altezza della confluenza del Bronx River con l’East River.

            Qualcuno con una mente maligna potrebbe pensare che il clamore che si solleva intorno al ritrovamento del corpo dipenda dal fatto che si tratti di quello di una giovane donna bianca e bionda e completamente nuda, quel qualcuno avrebbe probabilmente ragione.

            I due detective chiamati sul luogo non sembrano particolarmente contenti quando il Medico Legale sentenzia:

-È indubbiamente un omicidio.-

-Ne è sicuro dottore?- chiede la Detective di 3° Grado Marcella Cellanos.

-Sarò più preciso dopo l’autopsia, ma sulla nuca c’è il foro di entrata di una pallottola, non ho dubbi.-

-Magnifico.- commenta il detective José Hidalgo con un tono che fa pensare esattamente il contrario -Immagino che visto il suo stato sarà difficile identificarla.-

-La sua faccia mi sembra familiare.- dice il detective della C.S.U.[1] Willem Roper -Ma non mi vene in mente dove l’ho vista.-

-Lo so io chi è.- afferma un giovane Agente di Pattuglia -L’ho vista in TV, è quella giornalista che conduce quel talk show sulla WFSK, “Il diavolo nei dettagli”. Si chiama Belinda Scott.-

-Giusto, è proprio lei.- conferma Roper.

-Una giornalista.- borbotta Hidalgo -E come ci è finita nel fiume conciata così?-

            Ma nessuno ha una risposta adeguata.-

 

 

 

 

N° 75

 

L’ULTIMO URRÀ

 

Di Carlo Monni (con concetti e personaggi di Fabio Volino)

 

 

PARTE PRIMA

 

 

MARTEDÌ

 

 

1.

 

 

            Scena del Crimine: gli uffici elettorali del candidato al 13° Distretto Congressuale Sam Wilson, devastati da un attacco della setta razzista nota come i Figli del Serpente.[2] I tre membri della Task Force creata per indagare sugli attentati a Harlem: l’Agente Speciale del F.B.I. James McElroy, il Sergente Lou Snider del 28° Distretto e la Detective di 3° Grado della Squadra Omicidi Stacy Dolan osservano i due corpi portati via negli appositi sacchi per cadaveri e ascoltano i lamenti dei feriti.

-Tutto questo deve finire.- dice, con rabbia, la ragazza.

-Sono d’accordo.- interviene Sam Wilson -Li voglio in galera quei bastardi.-

-Non avete ancora scovato i loro rifugi, non è vero?- interviene una ragazza bionda con la divisa dei Marines.

-In effetti, devo ammettere di no.- risponde James McElroy -Non abbiamo fatto molti progressi purtroppo, Maggiore…-

-Mace, Elizabeth Mace e lui…- indica l’ufficiale di Marina al suo fianco -… è il Tenente Comandante Martin Mitchell. Apparteniamo al…-

-J.A.G. Ho riconosciuto le mostrine. Avvocati militari. Cosa vi porta qui?-

-Un marinaio ubriaco che non sapeva trattenersi.- risponde Marty Mitchell -Lo aspetta una corte marziale in Virginia.-

            Sam Wilson prende da parte Liz Mace e le dice:

-Dicevo sul serio: questa cosa deve finire e ci devono pensare Capitan America e Falcon.-

-Sono d’accordo.- risponde Liz -Ma come speri di stanare i Figli del Serpente?-

-Ho un’idea, un po’ azzardata ma se funziona, daremo loro una lezione che non dimenticheranno facilmente.-

 

            Il Tenente di Marina Franklin Mills entra nell’ufficio del Comandante dello United States Naval Special Warfare Development Group, noto come DEVGRU o Team SEAL 6 e trattiene il fiato.

            Il Capitano di Marina attualmente al comando dell’unità scelta antiterrorismo solleva allo sguardo verso di lui.

-Tenente Mills, leggo dal suo fascicolo che ha superato tutti i test attitudinali con il massimo punteggio.-

-Ho fatto solo del mio meglio,signore.- replica Mills.

-E questo cos’era, uno sterile esercizio di falsa modestia? Me lo risparmi, Mills.-

-Come desidera signore.-

-Con una valutazione fisica come la sua non ci sarebbero problemi a reintegrarla nel team se...-

            Ecco che arrivano i problemi, invece, pensa Franklin.

-… se non ci fossero le valutazioni psicologiche.- termina il capitano -Lei ha fama di indisciplinato e le sue note di demerito sono la ragione per cui è ancora Tenente invece di Comandante come sarebbe stato logico. In più, tempo fa ha subito un crollo nervoso e ha avuto problemi di alcool.-

-Ora mi sono rimesso in riga, signore,gli strizzacervelli devono averlo scritto nel loro rapporto.-

-Non lo nego ma un team funziona bene solo se tutti i componenti si fidano gli uni degli altri ed io non voglio che i membri della sua squadra si debbano chiedere se lei reggerà allo stress da combattimento o crollerà di nuovo a pezzi.-

-Mi metta alla prova signore, io voglio tornare in servizio attivo.-

-Avrà la sua prova,Mills, e se la fallisce, le assicuro che la sua carriera in Marina sarà finita.-

-Non la deluderò, signore,-

            Franklin Mills è appena uscito dall’ufficio del comandante che da una porticina dietro la scrivania entra un uomo vestito con abiti civili scuri.

-Ottimo lavoro, Capitano.- gli dice.

            L’ufficiale scuote la testa.

-Non capisco perché ci teniate tanto a spingerlo oltre il limite. Mills è un buon elemento ma…-

-Non è compito suo fare domande, Capitano, ma solo obbedire agli ordini che ha ricevuto.-

-Mi è stato ordinato di collaborare con lei ed è quello che sto facendo, ma non capisco perché la C.I.A. è così interessata a uno come Franklin Mills.-

            Simon Bixby si limita a fare un sogghigno.

-Come le ho detto, Capitano, non sono affari che la riguardano.- replica.

 

            L’avvocato Frank Raymond sfodera un sorriso cordiale vedendo le due giornaliste che entrano nel suo ufficio.

-È un piacere per me ospitare la libera stampa.- dice.

-Si aspetta davvero che le crediamo dopo che ha deciso di querelare per diffamazione il nostro giornale?- lo apostrofa Katherine “Kat” Farrell con piglio battagliero.

-Quella è acqua passata.- minimizza il massiccio avvocato di colore -Resto ancora convinto che ci sia la questione razziale dietro l’irruzione al Centro Ayers, ma i miei clienti non intendono proseguire la causa.-

-Perché sanno che sarebbero sbugiardati in aula.- ribatte Joy Mercado.

-Può darsi, Miss Mercado, può darsi, ma intanto lasci che le chieda quanti appartenenti a una qualunque minoranza sono impiegati nel suo gruppo editoriale. Meno del 10% ci scommetto.-

-Il mio direttore capo è un nero come lei e la Capo Redattrice della Cronaca cittadina è una donna,- replica Kat Farrell.

-Un contentino per tener buoni i liberali senza spina dorsale, nulla di più.-

-Ci risparmi la retorica radicale.- ribatte ancora Joy.

-Ma è davvero, retorica? Solo pochi giorni fa un fiero combattente per i diritti del popolo è stato assassinato e bande di razzisti impazzano per Harlem senza che le autorità sappiano o vogliano fermarli. Crede siano solo coincidenze?-

            Nessuna delle due donne sa cosa rispondere.

 

 

2.

 

 

            Lo studio televisivo è in fermento. C’è stato scarso preavviso ma la natura degli ospiti giustifica la frenesia, dopotutto quante volte capita che Capitan America si faccia vedere in un programma TV?

            Belinda Scott si lascia scappare un sogghigno. Trish Tilby morditi il fegato, pensa, poi si siede alla sua postazione e sorride alla telecamera.

-Benvenuti ad una nuova puntata di “Il diavolo è nei dettagli”. L’ultima volta abbiamo parlato dei vigilanti violenti di nuova generazione ma stavolta abbiamo addirittura come ospiti nientemeno che due eroi in costume che hanno contribuito a ridefinire i concetti di onore, lealtà e giustizia nei tempi moderni. Signore e signori, ecco a voi Capitan America e Falcon.-

            I due Vendicatori avanzano al centro della scena e si siedono su due poltrone affiancate.

-Vi ringrazio di essere venuti a farci questa gradita sorpresa.- li saluta Linda - conoscete gli altri ospiti? Il Reverendo Jackson Tolliver, storico esponente della comunità afroamericana, il dottor Manfred Grey, analista per la polizia di New York e noto critico del vigilantismo in costume, al suo fianco Virginia Sand, l'autrice del libro “New York tra bene e male”, che, al contrario, per dirla con lei, sta dalla parte delle cosiddette “meraviglie”.-

-Io avrei una domanda per Capitan America.- interloquisce subito Virginia Sand -Come si sente, lei che è donna, a ricoprire un ruolo che è sempre stato appannaggio maschile? Crede che sia un passo avanti della battaglia femminista e che prefiguri finalmente una donna alla Casa Bianca?-

-Beh, io non l’ho mai vista cosa…- inizia a rispondere Liz Mace -… per me…-

-Scusate, ma non siamo venuti qui per queste sciocchezze.- interrompe bruscamente Falcon -Io voglio rivolgermi pubblicamente a quei vigliacchi che si fanno chiamare Figli del Serpente. Finora siete stati solo capaci di assalire persone indifese, incapaci di reagire come si deve alle vostre provocazioni. Non sapete far di meglio che prendervela con un prete o un candidato politico. Io vi dico che il vostro tempo è agli sgoccioli. Vi troverò e dimostrerò al mondo che vigliacchi siete davvero.-

-Grazie, Falcon.- interviene Linda -Quello che hai detto ci porta dritti al tema della puntata: il razzismo e il vigilantismo etnico come risposta.-

            Cap guarda la telecamera chiedendosi è abbastanza disinvolta e se il loro trucco funzionerà.

 

            La reazione del Serpente Supremo è stizzita.

-Quel maledetto bastardo!- esclama.

-Che intendi fare adesso?- gli chiede Heike Zemo.

-Che vuoi che faccia? Non ho altra scelta che ordinare una rappresaglia, che è esattamente quello che Falcon vuole.-

-Ma se sai che è una trappola…-

-Perché ci mando i miei uomini? Se non permettessi quest’azione di rappresaglia rischierei di non essere più credibile ai loro occhi. D’altra parte, se vanno lì e sono ancora sconfitti, potrò alimentare il loro odio nei confronti dei nostri avversari in costume e sbarazzarmi degli elementi più instabili del movimento.-

-Hai un piano, quindi?-

-Io ho sempre un piano, è una delle lezioni importanti che ho imparato dal Teschio Rosso.-

            I lineamenti sfigurati di Helmut Zemo si distorcono in un sorriso crudele.

 

            Sarah Wilson Casper guarda la TV con aria preoccupata. Spero che tu sappia quello che stai facendo, Sam, pensa.

-Mrs. Casper.- la chiama Nyla Skin -Abbiamo i dati aggiornati sull’affluenza ai seggi.-

-Ah… grazie Nyla. Sarà una lunga notte.-

            E lo sarà in più di un senso.

 

 

3.

 

 

            La prima squadra d’assalto dei Figli del Serpente irrompe negli uffici della campagna elettorale di Sam Wilson e si ritrova immediatamente bersagliata dalle armi di agenti travestiti da volontari. Quelli al di fuori scappano sul loro furgone blindato ma fanno poca strada perché qualcosa trancia in due il vano motore e quel qualcosa è una spada.

            Uno degli sportelli è strappato via e i Figli del Serpente si ritrovano davanti una donna bionda, alta in costume scuro

ed i cui occhi azzurri esprimono una rabbia profonda.

-Feccia della Terra!- grida -Affrontate il vostro destino.-

-La conosco!- esclama uno dei Figli del Serpente -È la Valchiria dei Vendicatori!-

-E imparerete quanto grande sia ,la mia collera.-

            E lo imparano a loro spese.

 

            Gli assalitori dell’ambulatorio gratuito gestito dalla dottoressa Claire Temple trovano ad attenderli Ercole e la Meravigliosa Wasp.

-Invero mi auguro che mi offriate una buona battaglia.- afferma il Principe della Forza.

-Invero, la penso come te, bel fusto.- aggiunge Wasp -Ho sempre detestato sia i razzisti che i serpenti.-

            Purtroppo per Ercole lo scontro è troppo breve per soddisfarlo. Janet Van Dyne, d’altra parte non ha motivo di lamentarsi.

 

            Quelli che attaccano la chiesa Battista del Reverendo Garcia devono fronteggiare Polaris, e Quicksilver. Non hanno nemmeno il tempo di capire cosa li ha colpiti.

-Non valgono poi così tanto.- commenta Pietro Maximoff -Davvero non capisco come abbiano fatto a mettere in difficoltà i Vendicatori in passato.-

-Tu non eri con loro, mi sembra ovvio.- commenta Lorna Dane.

            Quicksilver la guarda chiedendosi se la sua sorellastra volesse prenderlo in giro ma decide saggiamente di non approfondire.

 

 

4.

 

 

È come il richiamo di una sirena, riflette Falcon, o come gettare l’esca ad un pesce che poi l’inghiotte con tutto l’amo. I Figli del Serpente stanno arrivando come previsto ma diversamente da ciò che prevedevano loro, li aspetta una sorpresa.

Come entrano nell’atrio della WFSK uno scudo rosso bianco e blu saetta in mezzo a loro abbattendone due e disarmandone un terzo.

-Non imparate mai le lezioni voi fanatici.- dice Capitan America.-

-Come pensi di affrontarci da sola, traditrice della tua razza?- ribatte il leader del gruppo.

-E chi ha detto che sono sola? Ho con me altri traditori della razza.-

            Da angoli opposti della sala emergono Scarlet, Wonder Man e Occhio di Falco.

-Avete due scelte.- dice Cap -Arrendervi adesso o essere costretti con la forza.-

-Io preferisco la seconda opzione.- puntualizza Occhio di Falco.

-Anch’io.- aggiunge Scarlet.

            La risposta dei Figli del Serpente è esattamente quella attesa da tutti.

 

            Una squadra di Figli del Serpente muniti di jetpack arriva in volo sul palazzo della WFSK pronta all’azione ma appena si trova sopra il tetto un falco piomba sopra uno di loro facendolo sbandare e beccando gli danneggia il jetpack facendolo precipitare sul tetto.

            Gli sparano ma il falco è troppo veloce e colpisce un altro jetpack.

-Maledetta bestia!- esclama il caposquadra.

-Attento o gli animalisti si arrabbiano.-

            A parlare è stata una figura che i Figli del Serpente ben conoscono

-Falcon!-

-Ma come siete intelligenti, mi complimento.-

            Il supereroe si tuffa in volo in mezzo ai suoi avversari scompaginandone le fila e colpendoli spietatamente. La maggiore mobilità delle sue ali gli permette di evitare i colpi dei suoi nemici con relativa facilità.

-La vostra stupidità mi sorprende sempre.- afferma -Possibile che davvero non vi aspettavate che fosse una trappola? I vostri capi devono essere davvero idioti.-

-Taci, negro.-

-Sentivo la mancanza di quest’insulto. Siete così prevedibili.-

<<Serve una mano?>>

            A parlare è stato Iron Man che si fa annunciare da una scarica di uniraggio.

-E di lui cosa dite?- chiede, sprezzante Sam Wilson -Che è anche lui un traditore della sua razza?-

<<Non dare loro false aspettative, Falcon.>> replica il Vendicatore Dorato <<Per quanto ne sanno loro io potrei essere nero o asiatico.>>

-E perché non nativo americano?- aggiunge, sarcastico Falcon.

<<Perché no, infatti? Io vi consiglierei di arrendervi ma spero tanto che non lo facciate.>>

            I Figli del Serpente tacciono.

 

            Non è stato uno scontro, è stato un massacro. Questa frase è stata usata spesso per descrivere scontri in cui la disparità di forze è eccessiva. Capitan America potrebbe usare questa definizione per lo scontro appena terminato coi Figli del Serpente.

-Non erano poi così tosti quanto credevano.- commenta Occhio di Falco.

-Capita spesso coi fanatici.- replica Falcon mentre i poliziotti portano via i criminali catturati.

            Iron Man rimane silenzioso. I sistemi della sua armatura gli stanno comunicando qualcosa di preoccupante su un flusso di energia in arrivo.

<<Attenti!>> urla.

            Lancia un impulso elettromagnetico e i Figli del Serpente barcollano.

-Ma cosa…?- chiede Capitan America sconcertata.

<<La mia armatura ha percepito dell’energia anomala dai costumi dei Figli del Serpente e ho reagito immediatamente. Ho lanciato un EMP[3] che ha disabilitato ogni sistema elettrico o elettronico per sei minuti->>

-Pensi che avessero delle bombe addosso?-. chiede Falcon,

<<Penso più a qualche sistema che avrebbe provocato loro una scarica elettrica fatale. L’ho già visto succedere.>>

-Abbiamo meno di sei minuti per disattivarlo allora.- interviene Liz.

<<Non è un problema. Una volta individuata la giusta frequenza posso disattivare ogni dispositivo permanentemente.>>

-Bene, così stavolta potremo interrogarli e scoprire il loro covo segreto.-

            Iron Man esegue il suo compito rapidamente ed efficientemente e poco dopo i Figli del Serpente sono portati via dalle autorità federali.

-Vi ringrazio dell’aiuto.- dice Liz al resto dei Vendicatori.

-È a questo che servono i compagni di squadra… e gli amici.- replica Scarlet.

            Falcon si avvicina ad Iron Man e gli sussurra:

-Mi è piaciuta la tua battuta sulle razze. So che uno degli Iron Men è un fratello, sei forse tu?-

            Sam Wilson può indovinare il sorriso sul volto sotto l’elmetto mentre l’uomo in armatura risponde:

<<Indovina.>>

            E si leva in volo.

-Mi dispiace di avervi fatto correre qualche rischio.- sta dicendo Capitan America a Linda Scott.

-Scherza?- replica sorridendo la ragazza -Non conosce la TV. Avrò probabilmente una promozione e un aumento di stipendio per questo: i Figli del Serpente sconfitti in diretta dai Vendicatori nella sede della WFSK, è uno scoop eccezionale.-

            La reazione di Falcon è una smorfia. Linda si rivolge a lui:

-Tu sei l’eroe di Harlem, che ne pensi del fatto che secondo i sondaggi Sam Wilson è in testa con più del 70% dei voti nell’elezione per del 13° Distretto Congressuale?-

            L’uomo che in realtà è proprio Sam Wilson risponde in tono più neutro possibile:

-La politica non mi interessa, miss Scott.-

            Linda lo vede allontanarsi e si chiede se certi suoi sospetti siano fondati. Beh, come diceva Rossella O’Hara, ci penserà domani, ora ha un lavoro da fare.

 

 

FINE PRIMA PARTE

 

 

PARTE SECONDA

 

 

MERCOLEDÌ

 

 

1.

 

 

            Sam Wilson finisce di annodarsi la cravatta davanti allo specchio mentre dalla stanza vicina arriva la voce proveniente dalla TV:

<<… e i risultati dal 13° Distretto Congressuale dello Stato di New York parlano chiaro: il candidato Sam Wilson, sostenuto dal Partito Democratico e dal Partito delle Famiglie Lavoratrici ha vinto con una percentuale del 78, 47% lasciando la sua immediata rivale, la candidata dei Verdi Adriana Gutierrez, al 13,01%. Una vittoria schiacciante in un distretto che, lo ricordiamo, comprende Central, Harlem, Inwood, Marble Hill, Spanish Harlem, Washington Heights, Morningside Heights e parte dell’Upper West Side e del South Bronx. È attesa da un momento all’altro una dichiarazione del Congressista-Eletto.>>

-Hai sentito.”Distinto Gentiluomo di New York”?- lo canzona Claire Temple -Aspettano solo te. Probabilmente al tuo arrivo suoneranno:”Urrah per l’Eroe Conquistatore”.-

-Non prendermi in giro, sono già abbastanza nervoso.- replica Sam.

-Come desidera, Onorevole. Già mi immagino le domande: quale sarà la sua prossima mossa, la Presidenza? Crede che Hillary sarà preoccupata?-

-Sei incorreggibile-.

-Solo soddisfatta. Vieni, andiamo.-

 

            Un’altra camera da letto e una scena molto simile, ma stavolta siamo a Falls Church, Virginia, dove abbiamo una giovane donna bionda che sta indossando la gonna di una divisa del Corpo dei Marines e un giovanotto di colore alto e attraente che si sta allacciando la camicia

            Sullo sfondo una TV accesa:

<<… ha vinto con una percentuale del 78, 47%...>>

-Immagino tu sia contenta per il tuo amico Wilson.- chiede Marty Mitchell.

-In effetti sì.- risponde Liz Mace -Sam è un uomo in gamba e farà del suo meglio per il suo Distretto e la Nazione intera. Mi auguro di poter dire lo stesso del mio Rappresentante.-

-Me lo auguro anch’io con la fatica che hai fatto per arrivare qui in tempo per votarlo. Mai visto nessuno così ansioso di votare.-

-Sono Capitan America e devo sostenere gli strumenti della democrazia.-

-A volte mi spaventi, lo sai?-

-Ma davvero? E ora sono spaventosa?-

-Sei bellissima.-

            Marty le cinge i fianchi e la bacia.

-Faremo tardi al lavoro.- dice lei.

-Sei una vera guastafeste.- replica, ridendo, lui.

 

            In un luogo segreto nella Contea di Arlington in Virginia l’uomo di nome Bixby osserva i due giovani in costume verde in piedi davanti a lui. Non lo confesserebbe mai a nessuno e men che meno ai suoi capi del Consiglio Ombra ma quei due un po’ lo inquietano.

-Agenti Perfetti, ho una missione per voi.- dice loro.

            L’espressione sul volto del ragazzo e della ragazza non cambia. Bixby continua:

-Quella che sto per affidarvi una missione delicata e non dovete fallire.-

-Noi siamo gli Agenti Perfetti.- replicano all’unisono i due .-Noi non falliamo mai!-

            Inquietanti, non c’è altro modo per descriverli, pensa ancora Bixby.

 

 

2.

 

 

            Liz Mace e Marty Mitchell fanno appena in tempo ad entrare nella sede del J.A.G. della marina che un sottufficiale gli si avvicina e dice:

-Signora… Signore… il Generale Sevier vi attende nel suo ufficio.-

-Andiamo subito.- è la risposta di Liz che scambia uno sguardo perplesso con Marty.

            Poco dopo sono in introdotti nell’ufficio dove li attende il Judge Advocate General in carica: il Tenente Generale dei Marines Arthur Sevier. Non è solo, con lui ci sono anche due ufficiali dell’Esercito: una donna dai capelli neri e gli occhi castani e indagatori coi gradi di colonnello e un uomo dai capelli castani con corti baffetti che sfoggia i gradi di maggiore.

Chi sono? Si chiede Liz, hanno un’aria familiare ma è sicura di non averli mai incontrati prima. È il generale a trarla d’impaccio:

-Vi presento il Maggiore Matthew Talbot del C.I.D.[4] dell’Esercito e il Colonnello Carolyn St. Lawrence delle Forze Speciali.-

            Terminate le presentazioni di rito Liz esclama:

-Ora ricordo chi siete: lei, colonnello St. Lawrence, ha guidato una squadra interforze che ha dato la caccia a Hulk.-

-Senza molto successo, ahimè, e questo non ha giovato alla mia carriera.-

            Lo dice senza amarezza e questo fa buona impressione su Liz, che sa bene come sia difficile la carriera per le donne nelle Forze Armate.

            Matt Talbot è tutt’altra storia: da quel che sa di lui, è divorato dall’ossessione della vendetta, la stessa che ha portato all’autodistruzione suo zio Glenn. Forse gli è passata nel periodo in cui è stato sospeso, ma ne dubita. Il Generale Sevier ha detto che è nel C.I.D. ma lei scommetterebbe di aver sentito da qualche parte che era nell’Intelligence.

-Mi scusi, Signore…- interloquisce Marty -… ma mi chiedevo che c’entriamo noi con due ufficiali dell’Esercito?-

-Buona domanda. È stata costituita un’unità speciale investigativa interforze e voi due siete stati selezionati per farne parte.-

-Un ‘unità che indagherà su cosa?- chiede Liz.

-Avete mai sentito parlare del Progetto Rinascita?-

            E Liz sente una stretta allo stomaco.

 

            New York, sede della rivista Now. Joy Mercado alza gli occhi dal computer e il suo sguardo cade su una scrivania davanti a lei. Un tempo non troppo lontano era occupata da due suoi colleghi: Gordon Clay e Isobel Aguirre, poi, mentre indagavano su una rete di pedofili, Clay era stato ucciso e Isobel era scomparsa. Tutti avevano pensato che fosse morta anche lei finché del tutto casualmente si era scoperto che in realtà era stata venduta ai bordelli dell’Estremo Oriente da dove era stata da poco liberata in circostanze avventurose.[5] Joy non riesce nemmeno a immaginare cosa deve aver passato la sua collega in quell’ultimo anno. Ci si può davvero riprendere da un’esperienza simile? Molto probabilmente rimangono cicatrici indelebili e quelle dell’anima sono sempre le più profonde.

            Il trillo del telefono la distrae da quei cupi pensieri.

-Now, parla Mercado.-

<<Vuole ancora la verità sull’attentato al Quartier Generale del F.B.S.A.?>> dice una voce maschile <<Venga all’indirizzo che le darò e avrà tutte le risposte.>>

            Joy prende nota e poi chiede:

-Chi è lei? E che ne sa di…-

            Ma la comunicazione si è interrotta e Joy si trova a riflettere: è un’ovvia trappola ma non può non abboccare ad un’esca così ghiotta, deve solo prendere qualche precauzione.

 

            Sam Wilson non ricorda di aver stretto così tante mani in vita sua. Ha incontrato praticamente tutti i leader della comunità afroamericana di New York e fa una certa fatica a rendersi conto di essere lui stesso ormai uno di loro.

            Vede Leila Taylor in disparte e la raggiunge.

-Come stai?- le chiede.

-Non sono sicura di sapere la risposta giusta per questa domanda.- risponde Leila -Certi giorni sono meglio di altri e poi mi capita di guardarmi le mani e vedere il sangue.-

-Non è colpa tua se tuo marito è stato ucciso.-

-Lo so, non potevo far nulla per impedirlo ma… non so… per fortuna le bambine sono ancora troppo piccole per capire.-

            Le due gemelle, figlie di Leila. Kamal Rakim non era il loro padre naturale e Sam ha sempre il dubbio di essere lui il padre, anche se Leila lo ha negato.

-Se posso essere d’aiuto…- dice infine.

-Grazie ma non mi serve, anche se apprezzo il tuo interessamento. Ora torna dalla tua dottoressa prima che cominci a diventare gelosa.-

            Si gira e si avvia verso un’auto in attesa. Da quando in qua Leila può permettersi un servizio di limousine? Forse è davvero il caso di indagare un po’. Non vuole intromettersi nella vita di Leila ma non può trascurare la possibilità che le bambine possano correre rischi… o almeno è quel che si dice per giustificarsi.

 

 

3.

 

 

            Seduta al suo fianco nell’auto che li porta al Pentagono, il Colonnello Carolyn St. Lawrence si rivolge al Tenente Comandante Martin Luther King Mitchell:

-La vedo perplesso Comandante.-

-Stavo riflettendo sul fatto strano di una commissione d’inchiesta che affianca due avvocati come me e il Maggiore Mace a due persone evidentemente d’azione come lei e il Maggiore Talbot.-

-Non si faccia ingannare dalle mostrine. Sarò anche stata la prima donna ammessa nelle Forze Speciali dell’Esercito, ma dopo il mio fallimento con Hulk mi hanno assegnato alla Logistica.-

-Che sarebbe un eufemismo per qualcosa?-

-Certo: un eufemismo per tenere tutto il giorno il culo inchiodato ad una scrivania mentre il mondo ti passa davanti. Se non altro il caffè al comandante lo porta qualcun altro.-

            Marty scoppia a ridere.

-Lei mi piace, Colonnello St. Lawrence. Non mi fraintenda, parlavo del suo carattere.-

            La donna sorride.

-Non ho frainteso, tranquillo. E mi chiami Cary.Ho sempre odiato le formalità.-

-E allora lei mi chiami pure Marty, anch’io odio le formalità.-

-E anche il Maggiore Mace, mi sa. Da quanto tempo tu e lei andate a letto insieme? I vostri superiori lo sanno?-

            Se si potesse vedere, sarebbe ovvio che Marty è arrossito.

-Per me è decisamente evidente.- continua lei -Linguaggio del corpo etc. Del resto, non è un reato e lei è decisamente bella.-

            Prima che Marty possa rispondere, si ode un’esplosione e l’auto sbanda per poi rovesciarsi su un fianco.

 

L’auto con a bordo Liz Mace e Matt Talbot procede immediatamente dietro l’altra e gli occupanti siedono in silenzio.

Il suo compagno di viaggio è decisamente taciturno, pensa Liz ma forse è meglio così, da quel che sa di Talbot, non è il tipo giusto per fare conversazione.

L’esplosione li coglie di sorpresa e quando vede l’auto davanti a lei piegarsi verso destra dalle labbra di Liz sfugge un’esclamazione:

-Marty!-

            Il loro autista cerca di mantenere il controllo dell’auto ma non riesce ad impedire che si schianti contro il guardrail

            Liz si getta subito fuori e nota che Talbot non solo ha fatto immediatamente lo stesso ma ha già in mano la pistola. Pochi istanti dopo raffiche di mitra li mancano di poco mentre da due furgoni immediatamente sopraggiunti escono uomini vestiti di nero e armati pèsantemente.

            Mercenari, pensa Liz mentre Matt Talbot risponde al fuoco, e lei non può nemmeno cambiarsi in Capitan America.

            Improvvisamente uno scudo circolare bianco rosso e blu saetta nell’aria e passa in mezzo agli assalitori mentre una figura vestita degli stessi colori piomba su di loro.

            Lui qui? Pensa Liz, che incredibile tempismo.

 

            Liz può avere tutti i dubbi del mondo sull’uomo che si fa chiamare Comandante America ma è indubbio che sa come battersi e gli assalitori, per quanto ben addestrati ed armati lo apprendono a loro spese. Non ha gli occhi dietro la testa, però.

-Nemico a ore sei!|- urla Liz.

            Senza scomporsi il Comandante America fa una capriola all’indietro lanciando contemporaneamente il suo scudo abbattendo l’avversario per poi riprenderlo in mano mentre si rimette in piedi.

            Nel frattempo Liz ha notato Cary St. Lawrence e Marty Mitchell uscire dalla loro auto ma finire nel mirino di alcuni dei mercenari. Senza badare a chi può vederla, spicca un salto e piomba su uno dei mercenari stendendolo con un calcio. Afferra la sua arma, un uzi ultimo modello,e lo usa come clava su un altro avversario. Improvvisamente ode uno sparo alle sue spalle. Uno dei mercenari stava per spararle ma è stato steso dalla St. Lawrence.

-Grazie.- le dice poi chiede -State bene?-

-Sono un po’ ammaccato ma per il resto è tutto a posto.- risponde Marty -E tu, Cary?-

            Cary? Le è sfuggito qualcosa?

-Sto bene anch’io.-conferma il Colonnello.

            Intanto il Comandante America ha sconfitto anche l’ultimo mercenario.

-Sono lieto di vedere che dei bravi ufficiali delle nostre gloriose Forze Armate non hanno riportato danni.- dice.

            Dio, che stucchevole retorica, pensa Liz, devo stare attenta a non caderci anch’io.

-Dobbiamo ringraziare lei, Comandante, e il suo tempestivo intervento.- replica.

-Sono solo stato fortunato, Maggiore Mace.-

-Ci conosciamo?- ribatte Liz, perplessa.

-Ora devo andare, altre missioni mi aspettano.-

            Mentre lo vede allontanarsi rapidamente Liz non può non pensare che la sua voce e il suo modo di muoversi gli ricordano qualcuno. Chi è veramente il Comandante America?

 

 

4.

 

 

            Arrivati finalmente al Pentagono i quattro ufficiali vengono condotti per una serie di corridoi sino ad un ampio salone dove Liz non è affatto sorpresa di trovare una sua vecchia conoscenza: il Colonnello Michael Rossi, suo superiore diretto nell’altra sua attività segreta, quella di agente segreto della D.I.A.[6] senza contare altre cose. Ha senso che l’Air Force abbia scelto lui, probabilmente si è offerto volontario.

Esaurite le presentazioni e sentito il resoconto dell’agguato appena avvenuto, Rossi dice:

-La sicurezza ha delle grosse falle, pare, che è poi la ragione per cui hanno scelto me, sono uno specialista in tappare falle del genere. Motivo in più per mettersi subito al lavoro.  Vi aggiornerò sull’inchiesta che stiamo conducendo: di recente abbiamo scoperto l’esistenza di un gruppo segreto che ha finanziato una serie di progetti collegati alla creazione di supersoldati da usare anche in operazioni sporche.-

            L’inchiesta che ha causato la scomparsa di mio fratello, pensa amaramente Liz.

-Ho passato gli ultimi mesi a raccogliere informazioni su questi progetti. Quasi tutti sono inattivi ma ce n’è uno che ha attirato la mia attenzione. Vi dicono nulla i nomi di Jacob Paxton e Brian Van Patrick?-

-Credo di aver sentito il nome di Paxton da qualche parte.- risponde Matt Talbot -L’altro non mi dice niente.-

-Vi aiuterebbe sapere che il loro comune bisnonno materno si chiamava Abraham Erskine?-

            Fin troppo, pensa Liz.

 

            Le tenebre calano sulla città e Joy Mercado sin guarda intorno. Cosa c’è di più cliché di un incontro in un parcheggio sotterraneo? Chissà se…

            Le sue riflessioni sono interrotte da un rumore alle sue spalle

-Buonasera, Miss Mercado, lieto di vedere che è stata puntuale­.-

            Joy si volta ma il suo interlocutore alza una mano.

-Non si muova.- le dice -E dica anche alla sua guardia del corpo di fare altrettanto. Non sono un nemico, anzi, voglio aiutarla.-

-Ora non mi dica di seguire il denaro.-

L’uomo fa una sommessa risatina.

-È ancora una buona idea, perché non ci prova?-

-Ma come posso? Non ho idea…-

-Non mi riguarda, io le ho indicato la direzione, il resto spetta a lei.-

            L’uomo si volta e scompare nell’ombra. Joy rimane ferma finché un altro uomo, alto, con la pelle scura e le tempie bianche, esce dall’ombra

-Non mi piace.- dice.

-Neanche a me , Ace.- replica Joy -Ho come la sensazione di essere lo strumento di lotte che nemmeno capisco. E non so nemmeno come usare quello che quel tizio mi ha appena detto. A meno che… torniamo in redazione. Mi è venuta un’idea.-

 

            Belinda Scott si siede sul letto e si rivolge a Paul Morgan:

-La maggior parte della gente penserebbe che sono pazza ad essere qui.-

-Davvero?- ribatte Boss Morgan accarezzandole la schiena -È per via della mia pessima reputazione?-

            Linda ride.

-Possiamo dire di sì, ma io faccio quel che mi pare e non devo render conto a nessuno delle mie azioni.-

-E il tuo capo?-

-Se gli portassi uno scoop, se ne fregherebbe se mi fossi fatta un’intera squadra di football per riuscirci.-

-E tu lo faresti?-

-Mi appello al Quinto Emendamento.-

            Morgan ridacchia e la tira giù nel letto.

 

 

FINE SECONDA PARTE

 

 

PARTE TERZA

 

 

GIOVEDÌ

 

 

1.

 

 

            L’uomo si introduce nell’appartamento vuoto di fronte a quello in cui si trova il suo bersaglio ed ora lo inquadra nel mirino telescopico del fucile che ha appena assemblato.

            Non muoverti, pensa, rivolto al bersaglio in questione, farò saltare la tua testa come un melone

            Questo è forse il colpo più importante della sua vita e non intende sbagliarlo.

 

            Belinda Scott indossa solo una camicia da uomo e si muove a piedi scalzi per la stanza dettando appunti al suo tablet. Lei è la prima che ha potuto ottenere un’intervista dal boss di Harlem ed è convinta di poter ottenere la sua partecipazione al suo talk show, dopotutto sono intimi ora, uno sviluppo imprevisto ma tutto sommato gradevole.

            Sorride mentre Morgan, che ha indosso solo dei boxer, si muove verso di lei e fa a sua volta un passo avanti. Pochi millimetri ma che fanno la differenza di una vita.

            Forse Morgan vede la scia del mirino laser e forse la avvertirebbe se ne avesse il tempo, ma il tempo sa essere tiranno a volte.

            Linda non sente nemmeno il colpo, il sangue e la materia cerebrale schizzano via dalla sua nuca. È già morta prima di toccare il pavimento.

            Morgan si getta a terra e rimane sdraiato finché non è sicuro che non ci saranno altri spari. Mentre si rimette in piedi due domande gli vengono alla mente: chi è quel figlio di puttana che ha sparato e cosa fare del corpo della ragazza?

 

            C’è uno stereotipo duro a morire ed è quello del bravo ragazzo di campagna del Kansas reso popolare anche da un certo personaggio dell’immaginario popolare. A parte il fatto che è nato nel Kentucky, Michael Van Patrick rispetta in pieno quello stereotipo, pensa Liz Mace entrando nella stanza dove lui attende chiedendosi perché è stato prelevato e portato in gran segreto in un’installazione militare della Virginia.

-Ciao, Patrick, io sono il Maggiore Elizabeth Mace e sono un avvocato militare.-

-Ho bisogno di un avvocato?- chiede il ragazzo.

-Non credo.- risponde Liz sedendosi davanti a lui -Per quanto ne so, non sei accusato di nulla. O hai fatto qualcosa di contrario alla legge ultimamente?-

-No… o almeno non credo, signora.-

-Bene ed ora parliamo di certi esperimenti a cui sei stato sottoposto.-

 

 

2.

 

 

            Marty Mitchell entra nella piccola stanza e si trova di fronte un uomo che non dimostra più di 35 anni dai capelli neri che sfoggia e dei baffetti radi. Una curiosa somiglianza con l’ufficiale dell’Esercito che si siede accanto a Marty.

-Io non ho nulla da dirvi.- afferma l’uomo con durezza -Pretendo di essere rilasciato.-

-Temo che non sia possibile, Professor Paxton.- replica, quieto, Marty -Lei ha compiuto esperimenti segreti e trasformato un agente dello S.H.I.E.L.D. in un instabile supersoldato e messo in pericolo la sicurezza nazionale.[7] Le accuse contro di lei sono gravi.-

-Conosco i miei diritti. Mi avete detenuto illegalmente ed ora pretendo…-

            Talbot sbatte la mano sul tavolo.

-Lei non può pretendere niente.- sbotta -Siamo noi che pretendiamo delle risposte. Qualcuno ha finanziato le sue ricerche e lei ci dirà chi è o non uscirà da qui.-

            Con tanti saluti alla sottigliezza, pensa Marty,

 

            Brian Van Patrick alza gli occhi verso Mike Rossi appoggiato alla porta del cubicolo in cui è stato portato.

-Non capisco di cosa state parlando.- dice,

-Davvero Mr. Van Patrick… o devo chiamarla Dottore?- replica Rossi -Vorrebbe farmi credere che il fatto che due discendenti del famoso Dottor Erskine lavorino contemporaneamente a varianti del siero del supersoldato inventato dal loro bisnonno è solo una straordinaria coincidenza? Non la bevo, amico. Per chi lavora davvero?-

            Van Patrick si morde le labbra e poi dice

-Voi non sapete contro chi vi state mettendo.-:

 

            Negli uffici di Now Joy Mercado lavora assieme all’esperto finanziario del Daily Bugle che alla fine dice:

-Avevi ragione, Joy. È qui, nascosto nei file che mi avevi indicato. Come hai fatto ad averci accesso?-

-Ho fatto un patto con un vecchio amico.- risponde Joy –Mi sono impegnata a tenere per me le informazioni ma senza di me i federali non avrebbero saputo cosa cercare.-

-E adesso?-

-Adesso spero che non ci uccidano.-

 

 

3.

 

 

            Mike Rossi scuote la testa e replica:

-Ce lo dica, Dottor Van Patrick, ci dica contro chi ci stiamo mettendo.-

-Sono potenti, dispongono di risorse quasi illimitate e sono dappertutto. In questo momento potrebbe esserci già qualcuno qui dentro pronto a far fuori chiunque percepiscano come un pericolo, qualcuno come me… e voi.-

Possono essere i deliri di un paranoico ma Rossi ne dubita: ha già visto il Consorzio Ombra all’opera.

 

            Il giovane indossa un’uniforme dei Marines e si avvicina all’uomo di guardia.

-Fermo!- urla -L’accesso è proibito.-

            L’uomo non si arresta e il soldato di guardia punta il suo fucile.

-Fermo o sparo!- intima.

            Il giovane scatta e lo colpisce al volto con un calcio, poi, con un colpo di taglio della mano, apre la porta come se non fosse mai stata chiusa.

            Il rumore di una sirena si diffonde nel corridoio e due soldati armati arrivano di corsa. Il nuovo arrivato li stende con facilità poi comincia a sfilarsi la divisa mostrando un costume verde.

Alle sue spalle entra qualcun altro.

 

Morgan finisce di vestirsi e si rivolge ai suoi uomini:

-Ripulite questo casino e fate sparire il cadavere.-

-Che ne dobbiamo fare, Boss?-

-Quello che vi pare purché nessuno la possa collegare a questo posto e distruggete la camicia. Non deve restarne in giro neanche il più piccolo pezzettino.-

            Si ferma a guardare il corpo di Linda Scott e si ritrova a pensare a che spreco sia la sua morte. Non ci saranno interviste, pare, peccato, Si è divertito con lei ma ora deve pensare a se stesso. Non può essere coinvolto in quest’omicidio e deve proteggersi. Volevano uccidere lui, ne è certo, e sicuramente ci riproveranno.

 

 

4.

 

 

Liz Mace sente i rumori provenire da fuori ed apre la porta. Quello che vede la lascia sconcertata: un uomo e una donna in costume verde, apparentemente disarmati, che stanno sgominando decine di militari armati.

-Porti via il ragazzo!- ordina alla guardia vicino a lei.

-Ma… e lei, Maggiore?-

-Me la caverò, vada.-

            Il soldato afferra il giovane Van Patrick ed lo trascina via mentre Liz si trova di fronte una ragazza bionda che cala su di lei il taglio della mano. Liz la blocca con la sua cartella che contiene lo scudo di Capitan America.

            La ragazza rimane perplessa poi colpisce un’altra volta. Stavolta Liz si limita ad accompagnare il colpo e si fa proiettare dentro la stanza. La sua assalitrice non la degna di uno sguardo e riprende la caccia al suo obiettivo.

            Liz si rialza ed approfitta dell’essere sola per indossare il costume di Capitan America il più in fretta possibile. Tanto peggio se qualcuno dovesse capire la sua doppia identità.

Mentre impugna lo scudo un pensiero la colpisce: come hanno fatto quei due a introdursi in un’installazione sorvegliatissima e come facevano a sapere che i loro bersagli erano proprio qui?

            Accantona il pensiero e si lancia sulle tracce degli avversari per raggiungerli subito dopo. Vede il ragazzo in verde che abbatte una porta con un calcio per poi entrare, Dall’interno arriva una voce:

-No, Ti prego, No!-

            Con un balzo acrobatico Cap piomba addosso all’avversario, ma lui se la scrolla di dosso con estrema facilità.

 

            Mike Rossi sente il trambusto al di fuori ma prima che possa fare qualcosa la porta della stanza in cui si trova viene divelta e sulla soglia appare un giovane in un costume verde con una maschera che gli lascia scoperta solo la metà inferiore del volto.

            Mike estrae la sua pistola e spara, ma il nuovo arrivato evita tutti i proiettili e salta su di lui abbattendolo con un calcio per poi afferrare per il collo Brian Van Patrick, che, terrorizzato urla:

-No, Ti prego, No!-

            Prima che possa spezzargli il collo, però, l’assalitore si vede piombare addosso Capitan America ma riesce a scrollarsela di dosso fin troppo facilmente.

            Cap si rimette in piedi e si rivolge all’avversario:

-Sei in gamba, te lo concedo.-

-Sono più che in gamba.- proclama lui -Sono l’Agente Perfetto.-

-E la modestia non è tra le tue qualità.-

            Si scontrano e Liz Mace deve ammettere che il cosiddetto Agente Perfetto è davvero in gamba: ad ogni sua mossa ne contrappone una che la blocca. Forse non è davvero perfetto ma ci arriva quantomeno vicino.

            Cap riesce a spingerlo nel corridoio e mentre continuano a lottare nota Marty Mitchell e Matt Talbot alle prese con la ragazza in verde mentre tentano di proteggere un uomo dietro di loro. Senza esitare lancia contro di lei lo scudo ma con sua sorpresa la ragazza lo afferra a mezz’aria e lo usa per deviare le pallottole che Talbot gli sta sparando per poi lanciargli contro lo scudo e riprenderlo dopo che lo ha colpito.

            Liz è sconcertata ma deve occuparsi del suo avversario e riesce ad evitare di misura un colpo che le avrebbe spezzato la carotide.

            Chi sono questi due? Si chiede. Dove hanno imparato a combattere? Si sta facendo queste domande, quando una scarica di fucileria li interrompe.

            Cary St. Lawrence è arrivata con la cavalleria, quasi in senso letterale.

-Vi conviene arrendervi.- intima.

            I due Agenti Perfetti valutano rapidamente la situazione e la possibilità di sconfiggere tutti gli avversari ed eliminare tutti i loro bersagli ed è la ragazza a dire:

-Missione abortita. Azione evasiva.-

            Capitan America non sa dire esattamente come accade ma un lampo di luce avvolge il corridoio accecando i presenti e quando l’effetto svanisce gli Agenti Perfetti sono svaniti.

-Ma come cavolo hanno fatto?- esclama la St. Lawrence.

            Cap non sa la risposta a questa domanda, ma è certa che rivedrà presto quei due e stavolta si farà trovare pronta. Nel frattempo è meglio che anche lei sparisca e che Liz Mace si faccia trovare convenientemente svenuta in qualche stanza o la sua precaria identità segreta andrà definitivamente a farsi benedire.

 

            Mani robuste scaricano qualcosa di pesante nell’Harlem River. Il cadavere di Linda Scott comincia il suo ultimo viaggio fluviale.

 

 

FINE TERZA PARTE

 

PARTE QUARTA

 

 

SABATO

 

 

1.

 

 

            La Detective di 3° Grado Stacy Dolan entra nel laboratorio della Polizia e il capo della Crime Scene Unit Peter Suschitziky, che le volta le spalle, la saluta senza alzare gli occhi dal microscopio su cui è chinato:

-Benvenuta Detective Dolan.-

-Co… come sapeva che ero io?- esclama, stupita la ragazza.

            Suschitziky si gira sfoderando un bel sorriso e risponde;

-Quello? Oh, Beh... è stato facile: l’angolazione dell’ombra sul tavolo quando è entrata mi ha fornito la sua altezza, il rumore dei tacchi ed il profumo mi hanno permesso di stabilire che era una donna... e poi Roper l’ha vista in corridoio e mi ha informato che stava venendo qui.-

-Figlio di…- esclama Stacy -Ci ero quasi caduta in quella sceneggiata alla Sherlock Holmes.-

-Un piccolo divertimento che spero mi vorrà perdonare. Tornando alle cose serie, che posso fare per lei?-

-Son passata per sapere se ci sono novità su quella giornalista che hanno trovato ieri nel fiume, Linda Scott.-

-Credevo che se ne occupassero quelli del Bronx dove l’hanno trovata .-

-La Scott ha aiutato Capitan America nel caso dei Figli del Serpente e potrebbe essere finita nel loro mirino. Il Capo ha voluto che se occupasse la task force di cui faccio parte.-

-Capisco. Beh, non ho molto da dire. Che non fosse stata uccisa nel luogo dove l’avete trovata mi pare evidente. Sull’arma posso fare solo delle ipotesi: un fucile da cecchino. Ho provato a ricostruire la dinamica basandomi sul foro d’entrata e quello d’uscita della pallottola e secondo me la vittima era in piedi ed il colpo è stato sparato da lunga distanza, forse da un tetto.-

-Magari a casa sua.-

-Lo escludo: abbiamo frugato la casa da cima a fondo e non c’era la minima traccia che le avessero sparato lì. Niente residui di sangue o pallottole o vetri rotti.-

-Quindi è morta in un altro posto, un posto da cui è stata portata via nuda da qualcuno che non voleva si sapesse dov’era stata uccisa e in compagnia di chi. Ma perché?-

-Gran bella domanda.- conclude Suschitziky.

 

            Il tono di Morgan è perentorio:

-Devi lasciare New York.-

-Non se ne parla nemmeno se prima non mi dici il perché.- replica, secca, Leila Taylor.

-Qui tu e le bambine siete in pericolo.-

-E tu come lo sai?-.

-Lo so e basta.  I miei uomini vi scorteranno sino a Los Angeles e lì un mio amico si occuperà di voi.-

-Uno dei tuoi amici gangster, non è vero?-

-E se anche fosse? I tuoi amici radicali che fabbricano bombe in salotto e rapinano banche chiamandoli espropri sono forse meglio?-

            Leila sembra sul punto di esplodere.

-Quella è acqua passata e poi il mio gruppo si limitava alle proteste, non ha mai ucciso nessuno.- replica.

-Ne sei davvero sicura? In ogni caso, farai quel che ti dico.- ribatte Morgan.

-Bada, Paul, non sono una delle troiette che sei solito sbatterti. Io faccio quel che mi pare.-

-Quando tuo marito è stato ucciso e mi sono offerto di proteggere te e le bambine, non ti sei tirata indietro. Ora pensa al loro bene.-

-Non tirare in ballo le mie figlie adesso.-

-Le tue figlie? E il loro padre non conta?-

            Leila tace.

 

            Le persone in uniforme nella piccola sala riunioni si guardano in silenzio finché Mike Rossi non dice quello che tutti stanno pensando:

-Due attentati in due giorni e il secondo qui dentro, in un’installazione militare. Sappiamo tutti cosa vuol dire.-

-Che c’è una talpa.- è la replica di Matt Talbot -Se pensa che possa essere io perché una volta sono stato controllato mentalmente dal Capo, lo dica, Colonnello.-

-Io sospetto di tutto e di tutti, è il mio lavoro.- ribatte Mike -Ed è anche il suo, maggiore, se non sbaglio. Il Dipartimento della Difesa ha messo insieme questa task force perché scoprissimo il marcio che certe persone vorrebbero nascondere e che io sia dannato se non lo farò.-

            Liz Mace fa un cenno d’assenso ma i suoi pensieri sono altrove. Si sente a disagio ad essere nella stessa stanza con Mike Rossi e Marty Mitchell e spera che nessuno se ne accorga. Eppure le pare che Cary St. Lawrence la guardi in modo strano,ma forse è solo paranoia.

-Non sei d’accordo, Liz?-

-Eh, cosa?- Liz si rende conto di non aver capito quel che Rossi ha detto e spera di non essere arrossita per l’imbarazzo. Lui si limita a sorridere.

-Stavo dicendo che sembra proprio una bella coincidenza che entrambi gli attentati siano stati sventati dall’intervento di un avventuriero mascherato con i colori della bandiera. Una volta il Comandante America e ieri da Capitan America. Tu che ne dici?-

            È un modo per dirle che sospetta che sia lei Capitan America? Che risponderebbe un’innocente?

-Non è poi così strano.- replica infine -Sia il Comandante che Capitan America hanno la zona intorno alla Capitale come loro campo d’azione abituale ed è abbastanza ovvio che entrambi hanno delle connessioni militari.-

-Magari uno dei due o entrambi lavorano per la sicurezza militare, non lo escluderei.- interviene Marty Mitchell.-

-Io sì.- ribatte Rossi -Almeno nelle loro identità mascherate. Ma lasciamo perdere questo e pensiamo ad un semplice fatto: qualcuno vuole eliminare Paxton e Van Patrick, perché e perché proprio adesso quando Paxton è in nostra custodia già da mesi?-

            Belle domande e Liz ha il sospetto che quando troverà le risposte scoprirà anche la verità su quello che è accaduto a suo fratello.

 

 

2.

 

 

Di una cosa l’Agente Speciale del F.B.I. James McElroy è sicuro ed è che Alan Bright non gli piace.

-Vorrei poterla aiutare, Agente.- gli sta dicendo Bright -Ma non so niente dell’omicidio di Belinda Scott.-

-Davvero? A me risulta che fino a qualche tempo fa stavate insieme.- replica McElroy.

-È stato parecchio tempo fa e non era nulla di serio, solo sesso tra adulti consenzienti.-

            Sì, decisamente Bright non gli piace.

-Davvero?- insiste McElroy -A me risulta che sia stata lei a troncare e che lei insisteva per riprendere la relazione.-

-E lei crede alle chiacchiere da corridoio. Quest’ambiente è pieno di invidie. Le sembro il tipo dell’assassino forse?-

-Ho conosciuto killer della Mafia che al mattino accompagnavano i figli all’asilo. Se ritengo che lei sia capace di uccidere qualcuno? Lo ritengo possibile, sì. Credo che lo abbia fatto? Non lo so, ma le assicuro che lo scoprirò.-

            Alan Bright rimane silenzioso.

 

            L’uomo biondo in divisa da ufficiale dell’esercito rivolge un sorriso franco al soldato che sta controllando i suoi documenti.

-Tutto a posto, mi auguro, figliolo.-

-Uhm, sì, Capitano… Rogers, tutto in ordine.-

-Allora non perdiamo tempo e muoviamoci.- aggiunge, brusco l’uomo al fianco del capitano, alto, robusto, capelli biondi e corti, abito scuro come gli occhiali che porta.

-Volete che vi accompagni?- chiede il soldato,

-Non è necessario, figliolo, conosco bene questo posto.- risponde l’uomo in divisa.

-E io non mi perdo da quando avevo sei anni.- dice il civile.

            L’ufficiale si dirige verso una delle baracche e la sua mente torna indietro a molti più anni di quanti la giovane sentinella potrebbe immaginare. Steve Rogers ricorda i tempi in cui era una giovane recluta imbranata,la perfetta copertura per l’eroe che incarnava lo spirito della Nazione. Il Sergente Duffy ha mai saputo la verità su di lui? E se la risposta è sì, si è sentito ingannato o preso in giro? O forse ha capito la necessità dell’inganno? Non lo saprà mai.

            Hanno fatto un bel lavoro a rimettere in sesto Camp Lehigh in così poco tempo, solo poche settimane fa, stando a Bucky, questo posto era abbandonato e ora è stato rimesso a nuovo. Naturalmente lui sa che c’è più di quanto si vede ad occhio nudo ed è qui proprio per questo.

-E così è qui che stavi?- chiede l’uomo in nero -Doveva essere un bel posto ai suoi tempi.-

-Lo era.- risponde l’altro, poi mostra i suoi documenti alla sentinella davanti alla porta. Prima di entrare si rivolge al compagno:

-Il nostro arrivo non gli piacerà, lo sai.-

-È un problema loro, non nostro.-

-Immaginavo che lo avresti detto.-

            Quando entrano nella saletta si trovano davanti sguardi sospettosi, ostili, sorpresi, e perfino felici, quello di una almeno.

-Buongiorno a tutti.- si presenta l’ufficiale -Io sono il Capitano Steven Rogers, del C.I.D. e il mio compagno è l’Agente Speciale del F.B.S.A. Jacob Daniels. Ci hanno mandato ad indagare sull’incidente di ieri.-

-Chi l’ha mandata?- chiede Mike Rossi -Io sono della D.I.A. e non sono stato avvertito.-

-Io sono del C.I.D. e non ho mai sentito parlare di lei, Rogers.- aggiunge, in tono irato, Talbot.

-Ma io conosco lei, maggiore… e il motivo per cui non è ancora colonnello.-

-Non faccia l’insolente. Io sono un suo superiore.-

-Non per ciò che riguarda quest’indagine.- interviene l’’Agente Daniels -Siamo autorizzati dalla Sicurezza Nazionale e abbiamo piena autorità su quest’indagine. In parole povere: comandiamo noi indipendentemente dal grado.-

            Rogers si rivolge a Rossi:

-Le mie credenziali parlano da sole, Colonnello. Le legga e vedrà che è così.-

-Vedo. Timbro della Casa Bianca, firma del Consigliere per gli Affari Superumani la Dottoressa Valerie Cooper. Chi è lei veramente Rogers? E anche lei, Daniels?-

            Se solo tu potessi immaginarlo, Mike, pensa Liz Mace con un sorriso.

-Solo degli umili servitori della Nazione, come lei, Rossi.- risponde Steve -Ora vogliamo cominciare?-

 

            Jody Casper sorride nel veder entrare nel suo piccolo ufficio la giovane donna afroamericana e che tiene per mano un bambino dalla pelle più chiara.

-Volevi vedermi,Jody?- gli chiede lei.

-Uhm… sì, Nyla.- risponde lui un po’ imbarazzato -Volevo essere io a dirtelo. Il tuo periodo di libertà sulla parola è finito e da oggi in avanti non sei più tenuta al lavoro al servizio della comunità. Insomma, sei una donna libera.-

-Libera?- ripete la ragazza che si fa chiamare Nyla Skin un po’ incredula.

-Già… adesso puoi fare tutto quello che vuoi.-

-Davvero?- la ragazza si ferma a riflettere e poi aggiunge -Jack si trova bene qui a Harlem, perché dovrei andarmene? Se posso davvero fare quel che voglio, allora posso anche rimanere, no?-

Il che era proprio ciò che Jody sperava di sentire.

 

 

3.

 

 

Se Steve Rogers è emozionato nel trovarsi di fronte ad un discendente dell’uomo grazie al quale lui è quel che è, non lo dà a vedere, constata Liz Mace ma non può non chiedersi cosa davvero provi.

-C’è una cosa che non capisco Dottor Van Patrick…- gli dice con quella voce amichevole che Liz ha imparato ad apprezzare -… ed cosa abbia spinto uno come lei a mollare una cattedra di Biologia Molecolare in una delle più prestigiose università del Paese per seppellirsi in una fattoria del Kentucky a fare il contadino.-

-Non… non c’è nulla di male a fare il contadino.-

-No di certo, è un’occupazione onorevole. Molti tra coloro che combatterono per l’indipendenza di questa nazione erano contadini.-

-Eppure…- interviene Liz -… ammetterà che è un po’ curioso che questo sia accaduto proprio in coincidenza con la nascita del suo unico figlio… quello stesso figlio che dagli esami che gli abbiamo fatto risulta avere un fisico da supersoldato. Ha fatto degli esperimenti su di lui col siero di suo nonno, magari già quando era nel grembo della madre?-

-No!- esclama Van Patrick -Non è così, non è così, lo giuro!-

-E allora, dottore…- replica Steve -… ci dica come stanno davvero le cose e noi l’aiuteremo, glielo assicuro.-

            Van Patrick si prende la testa tra le mani e solo dopo lunghi momenti di silenzio si decide a rispondere:

-Lui… Michael… io non ho fatto esperimenti su di lui… è nato così: il siero del supersoldato si manifestato spontaneamente in lui e loro lo hanno scoperto e lo volevano.-

-Loro? Ci dica chi sono, Brian, e noi la proteggeremo.-

-Dicono… dicono di rappresentare un consorzio.-

            Bingo, pensa Liz.

 

            Jacob Paxton fa un lungo respiro prima di finire la frase:

-Si fanno chiamare Consorzio Ombra e mi hanno fatto un’offerta che… com’è che si dice? ... che non potevo rifiutare.-

-Oh sì che poteva, professore.- ribatte Jack Daniels arrabbiato -Poteva evitare di vendere il suo paese agli stessi che hanno ucciso tre supereroi tra cui il precedente Capitan America, gli stessi che hanno provocato al Quartier Generale del F.B.S.A. che ha causato la morte di decine di brave persone e il ferimento di molte altre.[8] Ora ci dirà tutto quello che sa o le giurò che la farò pentire di essere nato e non tiri in ballo i suoi diritti, i traditori non ne hanno per quanto mi riguarda!-

            Mike Rossi sogghigna. Non può dire di apprezzare l’agente federale ma è indubbio che è mosso da una sincera passione.

            Improvvisamente si ode l’eco di un’esplosione.

-Ci stanno attaccando di nuovo!- esclama Rossi.

-Ma questa volta ce lo aspettavamo e siamo pronti.- afferma Jack con tranquillità.

 

            In effetti Camp Lehigh è sotto attacco ma stavolta non di due soli individui ma di un intero commando che veste uniformi identiche a quelle degli assalitori di qualche giorno prima.

Sono spietati, efficienti e tanto audaci ad assalire un’installazione militare degli Stati Uniti in un modo che tradisce che hanno una formazione militare, ma stanno per avere una brutta sorpresa.

Qualcosa, o meglio: qualcuno, che veste un costume rosso, bianco e blu, ma non quello familiare ed atteso dagli assalitori, piomba su di loro dall’alto.

-Sul serio pensavate che ce ne saremmo stati fermi ad aspettare che ci assaliste di nuovo?- chiede, retoricamente Steve Rogers colpendoli con calci e pugni come un tornado in forma umana -I vostri bersagli sono ormai al sicuro lontano da qui.-

-E tu chi sei?- esclama uno dei nemici –Il fratello di Capitan America?-

            Steve sorride mentre usa il suo scudo fotonico per deviare le pallottole che gli sparano ed al tempo stesso abbatte con un calcio un avversario alle sue spalle senza nemmeno voltarsi.

-Potrei anche essere suo padre, chi può dirlo?- replica facendo un salto acrobatico e atterrando su altri due avversari -O magari suo nonno.-

-Ci prendi in giro, ma chiunque tu sia presto sarai un f…-

-Giovanotto, se fossi tuo padre ti laverei la bocca col sapone, ma mi accontenterò di un bel pugno alla mascella.-

            Occupato con il gruppetto che lo circonda, Steve non sembra accorgersi di un uomo che lo sta prendendo di mira. O forse non se ne preoccupa perché sa di avere le spalle coperte.

            Uno scudo circolare bianco, rosso e… nero attraversa l’aria ed abbatte l’aspirante assassino ed altri due accanto a lui come fossero birilli

-Grazie Agent.- gli dice Steve continuando a battersi.

-Non ringraziarmi e fanne fuori un altro po’.- ribatte U.S.Agent recuperando il suo scudo e gettandosi nella mischia.

            Steve sorride e dice all’altro con cui ora si trova spalla a spalla:

-Non ce la caviamo poi così male quando collaboriamo eh?-

-Non abituartici.- è la secca risposta di Agent.

            E lo scontro continua.

 

 

 

4.

 

 

            A bordo dell’elicottero che si sta allontanando rapidamente con a bordo i due scienziati e il figlio di uno di loro, Capitan America vede arrivare un deltaplano a cui stanno attaccate due figure in verde. Gli Agenti Perfetti sono tornati all’attacco.

            Si staccano dal deltaplano e piombano contro l’elicottero dai due lati entrando nell’abitacolo.

-Credevi davvero che saremmo stati ingannati dal vostro tentativo di fuggire?- le si rivolge la ragazza.

-Dovevamo provarci, ti pare?- replica Cap preparandosi a combattere.

-Aveva promesso di proteggerci!- grida Brian Van Patrick.

-E lo farò.- ribadisce Liz Mace mentre i due le piombano addosso.

            Nel ristretto abitacolo dell’elicottero la supereroina ha scarso margine di manovra ma i due suoi avversari si muovono con efficienza all’unisono come se avessero una mente sola. Che sia questo uno dei loro segreti?

            Il ragazzo allunga le mani e dalle sue dita partono due lame che si conficcano nella gola di Jacob Paxton e Brian Van Patrick.

-NO!- urla Cap.

-Aveva… promesso…- borbotta lo scienziato del Kentucky abbattendosi a terra.

            Liz si getta sul ragazzo che si scosta con facilità. Nel frattempo la ragazza ha eseguito la stessa manovra del suo compagno colpendo il pilota e il giovane Mike Van Patrick.

-Bersagli acquisiti, missione compiuta.- afferma.

-Evacuazione immediata.- aggiunge il suo compagno.

-Non così in fretta.- ribatte Cap bloccando il ragazzo, ma l’improvviso rollio dell’elicottero rimasto senza guida le fa perdere l’equilibrio. La ragazza le sferra un calcio che è sufficiente a farla cadere fuori dal velivolo.

            Mentre cade, Liz riesce a vedere i due Agenti Perfetti saltar fuori dall’elicottero e venir recuperati dal deltaplano. Un attimo dopo l’elicottero esplode.

            Liz non può perdere tempo a pensarci, deve salvare la propria vita,il suolo è sempre più vicino.

            Solo la sua abilità riesce a farla atterrare su un albero pressoché senza danni a parte quelli al suo ego. I suoi avversari hanno vinto, sembra.

 

            Simon Bixby squadra i due Agenti Perfetti immobili davanti a lui e dice:

-Mi complimento con voi: avete portato a termine il vostro compito con efficienza.-

-Noi siamo gli Agenti Perfetti.- replicano i due all’unisono -Il fallimento non è un’opzione.-

            Decisamente quei due sono inquietanti ma non importa finché portano a termine i loro compiti. Il Consiglio Ombra sarà soddisfatto dell’eliminazione di un pericolo e se il Consiglio è soddisfatto, lui può solo guadagnarci.

 

            In un’installazione decisamente segreta una porta si apre ed in una stanza insonorizzata entrano alcune figure vestite con divise militari. Nella stanza due uomini adulti ed un ragazzo.

-Potete stare tranquilli, siete ufficialmente morti assassinati.- dice Mike Rossi.

-Ma come?- chiede Brian Van Patrick.

-Comunissimi LMD, mi sembra ovvio.- commenta Jacob Paxton.

-Complimenti, professore, lei ha un ottimo intuito.- replica, ironico, Rossi -Rilassatevi, signori. Non lascerete questo posto tanto presto e sicuramente non prima di averci detto tutto quello che vogliamo sapere.-

            Il gruppetto esce dalla stanza e si chiude la porta alle spalle.

-E adesso?- chiede Cary St. Lawrence.

-E adesso potete continuare il vostro lavoro.- risponde Steve Rogers -Io e l’Agente Daniels abbiamo finito il nostro, invece.-

            Jack Daniels borbotta qualcosa di inintelligibile.

-È stato un piacere combattere ancora al tuoi fianco.- sussurra Liz a Steve senza farsi sentire dagli altri.

-E per me lo è vedere che porti con onore e coraggio i colori della bandiera. Tuo fratello sarebbe orgoglioso di te.- risponde Steve.

-Io troverò gli assassini che me lo hanno portato via.-

-So che ce la farai.-

Mike Rossi si fa avanti.

-Posso parlarle in privato, Capitano Rogers?- chiede.

-Certo.- risponde Steve

Si allontanano di qualche passo e Rossi dice:

-Ho fatto delle ricerche, Capitano, e lei non risulta in nessun database militare. Ho un sospetto su chi lei sia veramente ma me lo terrò per me. So mantenere i segreti.-

Steve lancia un’occhiata verso Liz.

-Me lo auguro, Rossi. Penso che lei sia una brava persona ma, lasci che le dica una cosa: se le sua azioni dovessero far soffrire dei miei amici, questo mi farebbe arrabbiare e come direbbe un certo amico mio, non le piacerebbe vedermi arrabbiato.-

-Me lo ricorderò… Capitano.-

            Steve Rogers e Jack Daniels si allontanano e Rossi torna verso gli altri:

-Lo avete sentito? Abbiamo un lavoro da fare, non perdiamo tempo.-

            Liz Mace annuisce. Il suo pensiero torna al fratello. Non ti deluderò Jeff, pensa. Otterrò giustizia per te e per tutti.

 

 

EPILOGO UNO

 

 

DOMENICA

 

 

            Il leader del Consiglio Ombra accende un monitor diviso in sei riquadri in ciascuno dei quali appare l’immagine di uno degli altri componenti.

-Sapete tutti il motivo di questa riunione.- dice.

<<Certo>> replica una donna dall’accento tedesco.<<L’operazione R ha avuto pieno successo: i due scienziati sono morti e senza di loro, i soli che possiedono i segreti del Progetto Rinascita siamo noi.>>

<<Eppure ci siamo riusciti solo con un’azione spettacolare come l’assalto ad un’installazione militare.>> interviene un uomo dall’accento russo <<La sottigliezza non è certo una caratteristica dei tuoi piani, amica mia, e questo attirerà ancor più l’attenzione su di noi, è inevitabile.>>

<<Peggio ancora: ormai la nostra esistenza non è più un segreto.>> aggiunge un uomo dall’accento inglese <<Colpa dei fallimenti più recenti.>>

 -Questo non mi preoccupa.- replica il leader -Sapevamo che sarebbe accaduto prima o poi. Ciò che importa davvero è che nessuno sappia chi siamo e quanto a fondo siamo infiltrati. E adesso passerei ad un altro punto

all’’ordine del giorno: le nostre prossime mosse.

            Il Male non dorme mai.

 

 

EPILOGO DUE

 

 

LUNEDÌ

 

 

Belinda Scott viene seppellita nel primo pomeriggio, dopo che il Medico Legale ha eseguito un’autopsia accurata con priorità assoluta. Forse lei sarebbe stata felice di vedere tante equipe televisive al suo funerale diventato un evento mediatico o più probabilmente avrebbe preferito che non ci fosse stato affatto un funerale. Parenti, colleghi, amici o presunti tali, semplici curiosi sono presenti e alcuni di loro sfilano davanti alla fossa e gettano una manciata di terra sulla bara per poi allontanarsi in fretta

C’è un assassino tra loro? Gli investigatori se lo chiedono ma non sanno trovare una risposta. Sarebbero sorpresi nel vedere un uomo che rimasto solo si prende il volto tra le mani e mentre le lacrime gli rigano le guance sussurra:

-Mio Dio, cos’ho fatto?-

 

 

FINE

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            Ed eccoci arrivati anche al n.75 di questa serie. Il prologo e l’epilogo sono, almeno apparentemente, svincolati dal resto della storia ma chissà se è proprio così? Ed ora un po’ di note sui fatti e personaggi di questa storia che fa il punto su alcune trame e getta le basi di altre che ci accompagneranno fino al n. 100.

1)    Belinda Scott è un personaggio creato da Mr. T su Daredevil #0 con la collaborazione del sottoscritto. Ci saluta in modo rocambolesco ma la sua morte avrà ripercussioni qui ed altre mie serie (e forse non solo mie -_^)

2)    Jacob Paxton, nipote di Abraham Erskine, è una creazione di Ed Brubaker & Dale Eaglesham ed è apparso per la prima volta su “Steve Rogers: Super Soldier” #1 datato settembre 2010 come Jacob Erskine, ed introdotto da me in MIT nel n. 46 di questa stessa serie. Da noi non ha mai assunto il cognome del celebre antenato e non è la sola differenza, come scoprirete.

3)    Brian e Michael Van Patrick, anch’essi discendenti di Abraham Erskine, sono stati creati da Dan Slott & Stefano Caselli su “Avengers: The iniziative” #1 datato marzo 2007 e sono alla loro prima apparizione MIT ma li vedremo spesso nei prossimi episodi.

4)    Il Colonnello (o di questi tempi si deve dire: la colonnella? -_^) Carolyn, Cary, St. Lawrence è un personaggio creato da Peter David & Mike Deodato Jr. su The Incredible Hulk #447 datato novembre 1996 e devo dire che l’ho sempre trovata simpatica

5)    Il Maggiore William Matthew Talbot, ,meglio noto semplicemente come Matt Talbot, è invece stato creato da Peter David & Angel Medina su Incredible Hulk #436 datato dicembre 1995. Non solo somiglia fisicamente allo zio Glenn, storico avversario di Hulk, ma ne ha anche ereditato l’attitudine verso il Gigante di Giada.

6)    Un’apparizione dell’originale Capitan America, oggi leader dei Vendicatori Segreti, era inevitabile in una storia celebrativa, speriamo l’abbiate gradita.

Nel prossimo episodio: prima di partire per Washington per assumere i suoi doveri di,membro della Camera dei Rappresentanti, Falcon vuole chiudere certi conti in sospeso con l’aiuto di alcuni amici. Nel frattempo la commissione d’inchiesta militare di cui fa parte Liz Mac e scopre alcune verità scottanti.

Non mancate, mi raccomando.

 

 

Carlo

 



[1] Crime Scene Unit.

[2] Nell’ultimo episodio.

[3] Electro Magnetic Pulse.

[4] Criminal Investigative Service, il servizio investigativo militare per reati commessi da e contro personale dell’Esercito degli Stati Uniti.

[5] Nel crossover “Notti di Madripoor” su L’Uomo Ragno #92 e Devil #74.

[6] Defense Intelligence Agency.

[7] Come rivelato negli episodi #46/50.

[8] Nell’episodio #50.